Al teatro dell’Orologio la prima romana di uno spettacolo crudo e paradossale sulla monotonia e l’isolamento diretto da Marco Cupellari. Buio prolungato. Rumori sinistri. Odore acre di terra. Due casse di legno malandate si scoperchiano lentamente lasciando intravedere, sotto una luce fioca, mani e piedi che prima si distendono, poi si piegano come dopo un …
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